Il Maschio Angioino è chiamato Castel Nuovo perché, dopo la sua costruzione nel 1279, venne totalmente ristrutturato da Alfonso D’Aragona.
Situato in piazza Municipio, questo castello ha una pianta trapezoidale e comprende cinque torri ma è famoso, oltre che per la sua bellezza, per la leggenda del coccodrillo che narra che uno di questi animali abbia abitato nelle prigioni del castello centinaia di anni fa e che mangiasse tutti i prigionieri. Sono visitabili anche due parti dei sotterranei: la prigione dei Baroni e la fossa del coccodrillo. La prigione dei Baroni è chiamata così perché Ferrante D’Aragona rinchiuse lì alcuni baroni che lui pensava stessero congiurando contro di lui per poi condannarli alla morte.
Il biglietto d’ingresso è di € 6,00, la prima domenica di ogni mese l’ingresso è gratuito mentre le domeniche sono visitabili gratuitamente il giardino, la sala dei Baroni, l’armeria e la Sala della loggia.
Situato sulla collina del Vomero, Il Castel Sant’Elmo domina Napoli e fu costruito da Roberto D’Angiò nel 1336. Questa costruzione medioevale è stata oggetto di diversi eventi storici come la sua presa durante la rivoluzione partenopea del 1799. Divenne anche un luogo di reclusione per prigionieri politici.
Il castello è aperto tutti i giorni dalle 8:30 alle 19:30 e i biglietti hanno un costo di € 5,00, l'ingresso è gratuito ogni prima domenica del mese e per i cittadini dell’unione europea sotto i 18 anni.
Castel Capuano
Nei pressi di Porta Capuana si trova il Castel Capuano, che fu costruito dal re Guglielmo I sui resti di una residenza ducale.
Questo castello fu residenza reale ben prima del Maschio Angioino, ospitò personaggi molto importanti come Francesco Petrarca.
Oggi sono visitabili il Salone della Corte d’Appello, la Sala dei Busti, la Cappella Sommaria e la Fontana del Formiello.
L'ingresso è gratuito, dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 18:00.
Porta Capuana
Il Castello del Carmine, anche detto Sperone, fu fatto costruire nel quartiere Mercato da Carlo III di Durazzo nel 1328, ma nel 1906 fu parzialmente distrutto.
Ad oggi è possibile ammirare solo la torre Spinella, la torre Brava e parte delle mura.
La fortezza si trova a via Marina ed è sempre aperta e l’ingresso è gratuito.
Sull'isola di Nisida sorge il sontuoso omonimo castello, edificato nel XIV d.C.
L'edificio subì le modifiche volute dalla regina Giovanna, che fece costruire la torre di Guardia.
Nel 1626 divenne lazzaretto per i malati di peste e oggi ospita l’istituto di detenzione minorile.
Questo forte non è visitabile
La sua costruzione risale agli inizi del XVIII secolo, probabilmente intorno al 1706, per volere dell’allora vicerè Juan Manuel Fernández Pacheco y Zúñiga, marchese di Villena, da cui prese anche il nome.
Fu parzialmente distrutto durante il conflitto tra i sostenitori della Repubblica Partenopea e le forze sanfediste del cardinale Ruffo, avvenuto il 13 giugno 1799.
Nel 1891 fu dichiarato Monumento Nazionale e restaurata. Tuttavia, nel 1906, una parte di esso fu demolita per lasciare spazio al panificio militare.
In origine il forte, realizzato in tufo e pietra vesuviana, era di forma pentagonale, circondato da un fossato largo 9 metri e profondo 5, sui cui lati frontali (lunghi circa 36 metri) erano posti i cannoni, a difesa del porto della città, e numerose feritoie dietro le quali si posizionavano i fucilieri.
Il Forte di Vigliena, di cui sono visibili solo alcuni resti, si trova in Via Marina dei Gigli.
Dal latino “Castrum Ovi”, il castello sorge sull’isolotto di Megaride.
Di epoca normanna, è il castello più antico di Napoli: la sua costruzione fu voluta da Guglielmo il Malo e fu realizzata nel XII secolo sui resti di una fortezza già esistente. Come altri castelli, anch’esso ha una sua leggenda che racconta di quando il poeta Virgilio pose un uovo nei sotterranei del castello e che se si fosse rotto, Napoli sarebbe caduta in pezzi-
Il forte si trova in Via Eldorado ed è aperto gratuitamente dalle 9:00 alle 19:30 d’estate mentre d’inverno è aperto dalle 9:00 alle 18:30